GAMIFICATION: porta il gioco in azienda

GAMIFICATION, in italiano tradotto con “Ludicizzazione”, significa applicare gli elementi e i principi del gioco in contesti apparentemente non ludici. Una definizione probabilmente non soddisfacente e questo perché nella nostra vita di ogni giorno, applichiamo continuamente elementi ludici, senza rendercene conto. Questo ci rende più complicato capire che cosa sia un comportamento ludico perché entriamo e usciamo da ambienti ludici continuamente.

La struttura dei social, per esempio, è costruita con elementi ludici e premianti (quanti amici hanno messo un “like” o hanno commentato il tuo ultimo post su Instagram? Quanti del gruppo Whatsapp hanno reagito al tuo ultimo messaggio? ecc.). Ma ancora: la raccolta a punti del supermercato, il bonus-malus dell’assicurazione, il cash-back, i crediti della formazione ecc.

Quello che è difficile da definire è infatti il campo del gioco: per esempio, una partita di calcio è davvero un gioco? Se consideriamo il volume di affari, la gestione della sicurezza, il problema del razzismo e tanto altro ancora, chi non ha mai pensato che in fondo il calcio non sia solo un gioco?

La definizione di gioco è controversa e dibattuta in filosofia e molti autori importanti se ne sono occupati: Wittengstein per primo parlò dei sistemi e dei giochi linguistici, poi Huizinga e Bernard Suits il cui libro “la cicala e la formica” è stato di recente tradotto in italiano.

Gamification in azienda: perché e come usarlo
Gamification. Parole chiave: ricompensa, apprendimento, obiettivi, efficienza, risultati, sfida, coinvolgimento.

GAMIFICATION: che cos’è?

Ma soffermiamoci al gioco in azienda e torniamo al GAMIFICATION. Prendendo la definizione data sopra, possiamo dire che progettando un intervento di GAMIFICATION stiamo portando le persone, colleghi, clienti, fornitori, a giocare senza dire loro “ok, gente adesso giochiamo”.

Come dicevamo sopra, significa ripensare i processi aziendali inserendo in essi elementi tecnici del gioco oppure, progettare procedure aziendali secondo i principi di game design.

Prima di approfondire l’argomento degli elementi tecnici di un gioco, fermiamoci un attimo e riflettiamo: quando avete giocato l’ultima volta? Una partita a carte, sport con gli amici, videogame, un gioco da tavolo? Perché un po’ come altre arti umane e campi di competenza, abbiamo difficoltà a parlarne e a lavorarci se pratichiamo poco la materia.

Prima di continuare giochiamo!

Non possiamo scrivere se non leggiamo libri, fare musica se non andiamo ai concerti, occuparci di cucina se non ricerchiamo ristoranti e così progettare giochi se non giochiamo. Quindi, se siete arrivati fino a questo punto dell’articolo e se siete realmente interessati a “gamificare” un po’ la vostra azienda ma nell’ultimo mese non avete giocato a nulla, allora vi consigliamo di fare una piccola pausa, compratevi un gioco e giocate per un po’.

Per iniziare, visto che siamo in un sito nel quale parliamo di un particolare tipo di gioco che si chiama cene con delitto, scaricate subito la nostra app MYSTERYFY e giocate l’avventura gratuita del nostro catalogo. Avrete bisogno di un’oretta circa: se volete, coinvolgete amici e parenti e giocate insieme. MYSTERYFY è infatti l’unica app (almeno a nostra conoscenza) che fa giocare le persone per davvero, al tavolo (o anche in videoconferenza) usando testa, carta e penna.

Per iniziare con la gamification: scarica la app MYSTERYFY e gioca!
Per iniziare con la gamification: scarica, gioca e risolvi il tuo primo caso con MSYTERYFY!

Gioco e gamification: che cosa sono e quali sono gli elementi di un gioco?

Se siete qui significa che avete giocato almeno una volta nelle scorse due settimane. Se così non fosse tornate indietro, scegliete un gioco e giocate. Se invece avete giocate allora continuate a leggere.

Piccola riflessione prima di continuare: che cosa state pensando leggendo questo articolo? Vi siete davvero fermati e avete giocato prima di andare avanti? Avete realmente pensato se quella attività che avete svolto potesse considerarsi un gioco oppure no? Oppure avete ignorato le nostre raccomandazioni e avete comunque proseguito nella lettura?

Se vi sentite irritati, provocati o lusingati dalla nostra frase “giocate prima di continuare a leggere” allora potete dire di aver sperimentato un esempio molto banale e semplice di GAMIFICATION. Vi abbiamo proposto una sfida e posto una regola che voi avete scelto di seguire o violare ma in entrambi i casi siete stati consapevoli di trovarvi in un contesto rispetto il quale avete dovuto prendere posizione. Questo è un gioco: rispettare o violare una regola (in gergo, barare…) fa parte del gioco. Lo abbiamo fatto in un contesto neutro ovvero sapevamo che non avremmo subito alcuna ripercussione in conseguenza in seguito della nostra scelta. Quando vinciamo a Monopoli non andiamo a ipotecare casa dell’amico né ci aspettiamo che ci entri in casa con un carro armato se abbiamo perso a Risiko!

Questi sono alcuni degli elementi tecnici che compongono un gioco:

  • un contesto ludico
  • regole del gioco
  • un sistema di punteggi e di traguardi

Ripetiamo che questi sono solo alcuni degli elementi che costituiscono un gioco: in altri articoli e libri, parlando con altri game designer ve ne diranno altri ma siamo abbastanza sicuri che quelli che vi abbiamo indicato qui siano almeno accettati da tutti.

Il contesto ludico

l’ambiente dentro il quale si svolge il gioco è separato dal mondo reale: i giocatori sanno che adesso entrano in gioco, anche fisicamente: per esempio ci siede al tavolo di gioco, si scende nel campo da basket, si è accesa la console di gioco e stiamo aspettando che il software avvii la partita.

Le regole del gioco

Alcuni giochi, come quelli sportivi, hanno un proprio rituale e l’ingresso nel contesto del gioco è chiaro: indossiamo la tenuta sportiva, c’è un arbitro, c’è un campo di gioco delimitato dalle linee ecc. Così è anche per il gioco da tavolo: c’è una plancia di gioco, ci sono dadi, pedine, carte ecc.

In altre situazioni, come quelle proprie della GAMIIFICATION, invece l’ingresso nel mondo del gioco è più sfumato sia perché meno ritualizzato (non c’è un tempo di inizio, un arbitro che fischia, un campetto di gioco ecc.) sia perché il tempo del gioco è più diluito e spesso gestito in autonomia da parte del giocatore. In questo caso, sono le regole che definiscono il contesto di gioco e chi si attiene a quelle regole si riconosce giocatore (anche se non esplicitamente).

L’esempio forse più banale potrebbe essere il premio “miglior venditore del mese”. Le regole sono aver chiuso un certo numero di contatti o aver chiuso un certo numero di richieste di assistenza ecc. Se arrivo secondo, so che tu sei stata più brava di me e il prossimo mese farò meglio io.

Un sistema di punteggi e traguardi.

Ogni gioco ha un sistema di punteggio. Il punteggio misura la mia progressione, la mia crescita ed è la fonte della mia soddisfazione oppure del traguardo che voglio raggiungere. Il punteggio permette anche di creare una classifica (altro elemento considerato essenziale in un progetto di gamification). Ma se in alcune organizzazioni le classifiche potrebbero essere fastidiose perché potrebbero degenerare in una competizione fine a se stessa e poco produttiva, un sistema di punteggi e di traguardi ha invece un enorme potenziale incentivante.

Un sistema di traguardi (o badge come spesso sono chiamati nei progetti di gamification) hanno l’indubbio vantaggio di creare una competizione auotomotivante: non c’è in palio un posto solo di “migliore venditore” ma c’è anche il badge “risolutore di problemi”, “amico dei clienti spinosi”, “pensatore creativo” ecc.

GAMIFICATION: porta il gioco in azienda

Portare il gioco in azienda significa quindi riorganizzare procedure aziendali che prevedano per esempio un contesto, un sistema di punteggi, dei riconoscimenti.

Prendiamo per esempio un piano di formazione. La mia azienda fa fatica a far fare formazione ai propri dipendenti: abbiamo provato con corsi in aula, corsi in bellissime location, quindi in videoconferenza e infine in FAD, ovvero massima libertà di organizzare i tempi della formazione.

Niente da fare. Per gli eventi, qualcuno trova sempre una scusa (un appuntamento non rinviabile con un cliente importantissimo, la visita medica, le ferie, le cavallette!!!); quelli che partecipano sono demotivati quando non solo polemici. i corsi a distanza non si iscrive nessuno e chi si iscrive poi non lo frequenta.

Come provare a risolvere il problema utilizzando la gamification?

Creiamo una sfida e aggiungiamo un contesto narrativo: la corsa all’oro per le competenze del nuovo millennio. Creiamo un sistema a punti: un corso in presenza vale 10 punti, un corso in esterna vale 20 punti, una FAD solo 5. Creiamo un sistema di badge che misuri il progresso di ogni attività attraverso un sistema di punteggio più articolato.

Per esempio:

iscrizione a un corso2 punti
condividi con un collega1 punto
colleghi iscritti grazie alla tua segnalazione5 punti
iscrizione a un corso a seguito di una segnalazione di un collega3 punti
download del materiale didattico8 punti
e così via…
Esempi di punteggi

Il sistema dei badge potrebbe riprendere l’ambiente narrativo della corsa all’oro e potrebbe per esempio essere fatta così:

Ricercatore alle prime armi5 punti
Esploratore15 punti
Ricercatore d’oro30 punti
e così via…
Esempi di badge

Il tema della corsa all’oro potrebbe essere usato anche per l’evento aziendale nel quale a tutti i partecipanti potrà essere donato un gadget o un riconoscimento per aver partecipato al gioco.

La gamification nella formazione

Il gioco dispiega tutta la sua potenza nella formazione. ne una riprova i corsi di studi nelle nostre università che da qualche anno si occupano di gioco e di gioco nella didattica.

Fra questi per esempio segnaliamo il sito gioco.unimore.it: il sito tematico sul gioco dell’Università di Modena e Reggio Emilia. L’Università di Milano Bicocca ha diversi insegnamenti nell’ambito del gioco, per esempio GAMES AND STRATEGIC BEHAVIOUR. La professoressa della Milano Bicocca, Francesca Antonacci e la ricercatrice del Politecnico di Milano, Maresa Bartolo, hanno curato la recente edizione italiana del libro fondamentale sul gioco di Bernard Suits “La cicala e le formiche”.

Non pensiamo a giochi educativi, che a nostro avvisto sono passati di moda. Pensiamo al gioco puro, al gioco da tavolo per esempio e alle competenze trasversali che addestra e permette di sviluppare.

In particolare le competenze legate al team: per il rafforzamento delle competenze del team, siamo convinti che in particolare i giochi investigativi come le nostre cene con delitto, siano particolarmente potenti.

Perché? Innanzitutto perché sono giochi collaborativi, poi perché nella soluzione di un delitto sono coinvolte molte competenze oltre al classico pensiero logico – deduttivo quali ad esempio, il pensiero creativo, il pensiero laterale, l’intelligenza spaziale – visiva, il problem solving, l’intelligenza intrapersonale ecc. Approfondiamo l’argomento in questo articolo.

Quanto è potente la gamification?

Se giocate abitualmente, sapete dare da voi la risposta. Se invece è un po’ che non giocate (e avete barato sopra al nostro giochino…) allora giocate. Prendete la nostra app, se vi piacciono i gialli e i giochi collaborativi di investigazione. Oppure rispolverate un Risiko! oppure provate qualcuno degli splendidi giochi da tavolo che escono ogni anno come Ticket to Ride, I Coloni di Catan, Carcassonne, Kingdomino, Bang, Citadel…

Se non avevate idea di cosa regalare o farvi regalare a Natale ecco una buona idea.

E pensare che avevate iniziato a leggere questo articolo per organizzare un evento aziendale…